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Rappresentare la vita. Alcune considerazioni sull’uso delle immagini nei manuali di anatomia artistica tra Settecento e Ottocento
Ancora nell’Ottocento l’anatomia artistica era un insegnamento controverso, che subiva in maniera passiva le oscillazioni delle teorie estetiche e del gusto. I professori della disciplina, spesso medici alla prima esperienza in un’accademia di belle arti, con difficoltà riuscivano a integrarsi nel sistema didattico e faticavano a trovare il giusto metodo di insegnamento. Di questa dura ricerca, un passaggio fondamentale era costituito dall’adozione del manuale su cui modellare le lezioni. La meravigliosa complessità della macchina umana era di difficile riproduzione; dall’apparato scheletrico a quello miologico, essa si dimostrava, ancora nel XIX secolo, un soggetto complesso, capace di scoraggiare anche i più valenti. Molte domande dovevano costellare l’attività di medici e artisti impegnati nella realizzazione di un manuale di anatomia per le belle arti. Molte altre dovevano determinare le scelte di chi attraverso quei manuali intendeva strutturare la propria attività didattica.
A partire da un caso italiano, l’articolo tenterà di indagare l'annosa questione della veridicità della rappresentazione anatomica, soffermandosi, in modo particolare, sul problema della tecnica illustrativa. Questioni cardinali di questo esame sono quelle inerenti la rappresentazione del movimento del corpo e, a un livello teorico più elevato, quelle che riguardano la resa della sua vitalità, del suo essere materia dotata di vita.
Palabras Claves: Anatomia artistica, corpo umano, écorché, modello vivente, Francesco Bertinatti
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Rappresentare la vita. Alcune considerazioni sull’uso delle immagini nei manuali di anatomia artistica tra Settecento e Ottocento
Back in the nineteenth century artistic anatomy was still a controversial teaching that was passively influenced by the changing aesthetic theories and taste. The professors of this discipline, often physicians at their first experience in an academy of fine arts, succeeded in becoming part of the education system with difficulty, struggling to find the right teaching method. In this hard research, a key turning point consisted in adopting a handbook the lessons could be based on. The wonderful complexity of the human machine was difficult to depict; from the osteological to the myological system, in the nineteenth century it still proved to be a challenging subject, able to discourage even the most talented. Plentiful questions had to stud the work of physicians and artists involved in conceiving a handbook of anatomy for fine arts. Many more had to determine the choices of those who would have to structure their educational activity through these handbooks.
Starting from an Italian case study, this article shall attempt to analyse the longstanding issue of the truthfulness in anatomical representation, focusing especially on the problem of illustration technique. Some pivotal matters in this paper are those about the depiction of body movement and, on a higher theoretical level, those concerning the representation of its vitality, of its being matter endowed with life.
Key Words: Artistic anatomy, human body, écorché, living model, Francesco Bertinatti
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